LA COMPAGNIA DELL’ELEFANTE – by Marshmallow

RESOCONTO DI VIAGGIO 

1° giorno 

Partenza! Dopo tanti momenti titubanti e di indecisione Max fa la sua scelta, dolorosa ma coscienziosa (visto che la sera prima aveva la febbre e non era proprio in uno perfetto stato di salute), lasciare la moto a casa ma comunque partire con noi usando la macchina e portandosi dietro il buon Vacca.

Per nostra immensa gioia, di fretta e furia letteralmente, vomitiamo tutta la roba che avevamo sulle moto dentro la macchina e partiamo scarichi, un lusso che è impensabile solitamente. 

Arrivati a Bologna ci congiungiamo a Scricciolo e Faina ed andiamo verso il ristorante per pranzo dove ci attende ManuCiao, ancora felice, sorridente, spensierata e soprattutto calda, perché ancora non sa cosa le aspetta finito quel pranzo che le cambierà ogni programma.

Durante il pranzo Scricciolo riesce a convincere Emanuela a partire insieme a noi, che velocemente va a casa a prendere le sue cose e la moto per partire, dal puzzle comodamente al calduccio di casa al freddo pungente dell’Elefante, chi lo avrebbe mai detto eh?

Da sottolineare l’ilarità di Max che durante il viaggio verso Treviso dice: “Si sto in macchina però pe solidarietà tengo la temperatura a 16°C.”

Arrivati a Preganziol ci facciamo tutti una doccia veloce ed andiamo verso la “Buonissima” pizzeria a detta del tipo dove abbiamo fatto aperitivo, anche se poi è rimasta sullo stomaco ad alcuni, e dove Max inizia a dispensare i consigli del suo dietologo riguardo l’alimentazione, tipo “i dolci no ma l’alcol si”.

Si chiacchiera e ci si racconta, fulcro dei discorsi di Max il rosicamento verso il cognato che ha il timbro del postino di Ushuaia che lui non ha, o delle peripezie di Trentavizi de Fiumicino, dove noi manco tutti insieme ci arriviamo a trenta, od il consiglio infallibile di Gazzana per ritrovare il proprio campo in mezzo al raduno:

“Pe ritrovà le tende, cerca er foco.”

 Cit. Gazzana

2° giorno

L’itinerario del giorno è Preganziol – Tarvisio – Villaco – St. Michael in Lungau – Salisburgo – Passavia.

L’avvicinarsi alle Alpi innevate è stato come essere i personaggi di una saga fantasy, emozione, rispetto e silenzio per la maestosità e la bellezza di quei giganti senza tempo, ancora più regali con i loro mantelli e corone di neve; l’Austria ci ha accolto subito con la sua aria gelida ma ci ha riscaldato i cuori e gli occhi con paesaggi invernali ed innevati bellissimi, tutto accompagnato ovviamente da una temperatura media di -4°C. Emanuela già rimpiangeva la sua caldissima Bologna. 

E qui la solidarietà e il pensiero continuo di Max che vedendo Emanuela sofferente per il freddo si offre senza esitazione per darle un po’ il cambio.

L’ultimo tratto è stato molto carino, belle strade e belle curve, peccato per l’arrivo del buio e l’acqua alzata dalle macchine che ci precedevano.

Arrivati in Germania abbiamo potuto subito assaporare sulla loro autostrada come i camion si divertono a giocare a Fast&Furious sfrecciando ovunque senza alcuna esitazione, altro che Italia. 

Mamba come al solito pensa alla possibilità di rimanere al caldo in albergo ed attenderci al nostro ritorno.

Si arriva all’ora di cena dove siamo riusciti letteralmente a trovare l’unico, probabilmente, ristorante di pesce della zona, peccato che del mare da quelle parti manco l’ombra.

Finito di cenare tutti in stanza pronti finalmente per andare a montare le tende.

3° giorno, 1° elefante

L’arrivo alla buca è stato accompagnato da un leggero nevischio ma tutto sommato tranquillo, come al solito, partiamo presto, per le 8:00 e come al solito partiamo alle 9:00.

Fortunatamente troviamo posto vicino l’entrata alla buca e montiamo il tutto. Nel mentre continua ad arrivare gente e i sidecar la fanno da padroni sgommando qua e là rischiando di ammucchiarsi costantemente a causa del ghiaccio a terra.

Sul fondo della buca Max senza troppi problemi “prende in prestito” una motoretta e si lancia nell’ovale di ghiaccio e fango ovviamente contromano rispetto ai sidecar che correvano lì quasi scontrandosi con uno, per poi provare a fare un giro con scarsi risultati.

La serata prosegue cuocendo salsicce, immolando finalmente l’Unico Maialino sulla brace e gli immancabili marshmallow.

Orsetto che dopo aver bevuto ettolitri di birra si accappotta quindici volte con lo sgabello giù per la discesa, ma oh ragazzi, la colpa è della pendenza.

I più forti di noi hanno provato ad usare le latrine messe a disposizione dagli organizzatori come parvenza di WC, ma già da quando siamo arrivati noi, per poter andare al bagno, bisognava diventare scalatori, si scalatori, per poter affrontare il Monte Merderest che si era formato all’interno.

Poi qualcuno di noi va a letto, invece il Presidente ed altri 3 pazzi come lui, proseguono la serata tra neve e birra, insieme ai krukki, francesi, polacchi e Cecoslovacchi a ridere, scherzare e cadere sulle lastre di ghiaccio…

La notte si fa fredda, per la copiosa neve scesa sulle nostre tende… MA tutto sommato siamo venuti fin qui per questo ed allora ben venga la neve. 

4° giorno, 2° elefante

Ci svegliamo in un paesaggio innevato, vedendo creature mistiche resuscitare dopo una notte di folli rituali, chi a petto nudo, chi come i vampiri sembrano uscir fuori da sotto la neve perché dormivano con solo un telo sopra, e tante persone che già smontano per tornare a casa. 

Si decide partendo per scherzo di andare a Monaco, di smontare tutto di fretta e di partire. Alla fine uno scherzo non lo è stato, perché lo abbiamo fatto veramente. 

Arriviamo in hotel e finalmente dopo una doccia calda si va in birreria per cena, dove dopo più di un’ora di attesa ci dicono che c’è un problema irrisolvibile in cucina per cui non esce più nulla da mangiare ed alcuni rimangono senza stinco di maiale, si litiga con la gestione per questa cosa, e capiamo che purtroppo sono tedeschi e di ristorazione veramente non ci capiscono niente. Quindi ce ne andiamo facendoci un “autosconto” sulle birre.

5° giorno

Da Monaco direzione Schloss Neuschwanstein, il famoso castello di Ludwig II di Baviera che ha ispirato anche il castello della Disney. 

109 km fra i paesini della Baviera ed una temperatura media che oscillava dai -2°C ai -8°C ed il freddo, vi assicuro, si sentiva tutto. 

Arrivati sotto al castello decidiamo di non salire purtroppo perché le attese delle carrozze erano troppo lunghe e ci avrebbero fatto ripartire troppo tardi per la destinazione della giornata: Trento.

Ripartiamo quindi sempre con temperatura molto al di sotto dello 0°C fino al passo del Brennero lato austriaco dove timidamente le temperature iniziano ad alzarsi.

Solo finalmente rientrati in Italia la situazione inizia a scaldarsi un po’ di più e finalmente riusciamo a leggere sui display una temperatura che fino a quel momento sembrava fosse una creatura mitologica: 1°C!

Man mano che ci avvicinavamo a Trento le temperature salivano fino a circa 6°C, estate piena praticamente per ciò a cui eravamo abituati, ed il Sole, invece, ormai stanco anche lui, iniziava a tramontare regalandoci un gioco di luce e colori fra cielo e Alpi veramente suggestivo fino ad accompagnarci all’uscita dell’autostrada dove ci ha lasciati definitivamente.

6° giorno

Si parte verso le 9:00, dopo aver fatto colazione, verso Bologna, viaggio regolare con temperature comunque basse che iniziano ad alzarsi vicino Bologna dove usciamo dall’autostrada per raggiungere la trattoria Casa Buia dove pranziamo.

Dopo un’ottima mangiata in compagnia arriva uno dei momenti più tristi del viaggio, quello di salutarsi, ed è qui che la Compagnia dell’Elefante si scioglie, Emanuela, poverina, rimarrà nella triste Bologna in compagnia di Frank che finalmente potrà chiamarla quante volte vorrà direttamente a voce invece che al telefono.

Scricciolo e Faina che si dirigono verso casa facendo l’adriatica. 

I restanti iniziano ad incamminarsi verso Roma ed il rientro procede liscio e senza intoppi, con meta prefissata l’area di servizio Giove, dove c’è un ultimo saluto tra Max, Vacca, Mamba, Orsetto e Marshmallow che ricaricano le moto ed accompagnati dal tramonto chiudono insieme al Sole questo indimenticabile viaggio…

Einmal Elefant, immer Elefant…🐘

(Una volta che sei un Elefante, sarai sempre un Elefante…🐘)

Grazie a tutti per le emozioni vere che avete condiviso con tutto il gruppo, e come a me personalmente piace fare solitamente quando scrivo qualcosa, vorrei ringraziare anche quelle persone che non ci sono più ma che ci hanno dato talmente tanto che sono immortali, perché vivono sempre dentro di noi,

Alla prossima avventura,

Marshmallow

P.s Un bacio ai Fluidi.

PAGELLE IGNORANTI DI VIAGGIO

Faina 
Conosce le foreste Bavaresi come il palmo della sua mano, si destreggia sempre preciso e puntuale ad ogni curva ed ogni bivio… se avesse avuto un mantello verde e la foresta fosse stata quella di Sherwood avremmo avuto il protagonista perfetto per un’opera teatrale…
ROBIN HOOD

Scricciolo 
Come un faro in mezzo al mare tempestoso, controlla sempre il gruppo ed è sempre pronta ad agitare le sue bacchette per il prossimo Valzer da ballare, in moto ovviamente, che sia per l’ennesima foto di gruppo mentre si guida o per indicar uno scorcio fantastico da non poter farsi sfuggire…
DIRETTRICE D’ORCHESTRA

Manuciao 
Si sveglia la mattina e si prepara per il pranzo con la Compagnia dell’Elefante che fa tappa a Bologna per decidere il destino dell’Unico Maiale, ma non sa che avrà solo 60 minuti per decidere il suo destino e fuggire dalla sua casa e dal puzzle malefico che la tiene inchiodata al tavolo di casa…
ESCAPE ROOM

Orsetto 
Una mattina nella Contea d’Anguillara ad un giovane Panda viene affidato qualcosa che non sa quanto sia importante ed inestimabile, l’Unico Maiale è stato ritrovato ed affidato alle sue cure per essere cotto nelle fauci del fuoco dell’Elefante,  è lui il portatore dell’Unico…
FRODO

Max
Durante le guerre puniche, un generale cartaginese fece attraversare le Alpi agli elefanti per invadere Roma, seguendo le sue orme, Max decise di portare una Macchina all’Elefante invece di una moto, perché è facile arrivarci in moto, ma come per gli elefanti Cartaginesi, nessuno ebbe il coraggio di portare una macchina all’evento…
ANNIBALE

Mamba 
Dalla partenza dalla Contea d’Anguillara, è sempre stato al fianco del portatore dell’Unico, proteggendolo e controllandolo ad ogni sorpasso ed ogni svolta, fondamentale per poter alla fine cuocere l’Unico sulle braci dell’Elefante…
SAM

Vacca 
Colui che per primo ha ritrovato e custodito l’Unico, per poi vederselo Tolto, Rubato dagli abitanti della Contea d’Anguillara, e per tutto il viaggio, nell’ombra della macchina, lo ha bramato, cercato, il suo Unico, prezioso, tessssssooorooo…..
GOLLUM

Marshmallow
Come i druidi di un tempo è anticonvenzionale, una KTM verde e non arancione fluo, ma scherziamo??. La pelle di pecora sulla sella e ogni singolo moschettone libero con qualcosa appeso e gingillante, che siano borracce o tazze, gli mancava solo il bastone di legno con i sonagli ed il completo perfetto era fatto…
LO SCIAMANO

MENZIONI SPECIALI:

Lindo Campo Base
Come ogni Quartier Generale che si rispetti, nelle sue informazioni era concise ma dettagliate, ed ovviamente per evitare intercettazioni del Nemico, criptava ciò che ti diceva con messaggi in codice.
Come per esempio, se ti assicura che la Lidl in Germania chiude alle 21, puoi star certo che chiuderà alle 20.
ENIGMA

Frank 
Se c’è stata una certezza per la Compagnia dell’Elefante oltre al gelo e la neve, sono state proprio le chiamate di Frank a ManuCiao. 
Infatti durante l’accampamento ad un certo punto Emanuela esordisce con:
– Ragazzi non trovo più il telefono.
Max: – tranquilla tanto fra manco 20 secondi te chiama Frank.
E come un orologio svizzero, la chiamata arrivò ed il telefono fu ritrovato…
CALL CENTER