Eccomi, oggi giornata positiva anche se iniziata alle ore 6 con la sveglia biologica dei miei dolori, ma li ho ignorati e fino a che non ho sentito “Rossi c’è, Rossi c’è e vince” non mi sono alzata.

Una doccia e buona musica mi hanno fatto partire alle grande e con Faina ci siamo bevuti 380 km in meno di 6 ore che non sono tante se fatte tutte con una media di 70 km orari e gli ultimi 100 km sotto la pioggia.

In questo senso Faina ed io siamo due martellatori, quando c’è da macinare km lo facciamo in ogni condizione e ad ogni costo.

La strada ci offre panorami già visti, fiordi, cascate che corrono lungo le rocce montuose ma iniziamo ad avvistare le prime renne che pascolano tranquille nei campi adiacenti alla strada.

Ogni tanto leggiamo Sami Shop, perché già da Tromsø è viva questa cultura e anche se mantengono vive le loro tradizioni ormai nessuno di loro vive più una vita completamente tradizionale come abitare nei lavvo che è la loro tenda tradizionale.

La renna è fondamentale per la loro esistenza ne usano ogni parte, la carne per il cibo, la pelle per abiti e scarpe, e le corna sono trasformate in diversi oggetti, da utensili a pezzi artistici.

La specialità culinaria è il bidos, che Faina ha mangiato, uno stufato con carote, patate e carne di renna cotta lentamente.

Joik è la loro musica popolare ed è uno dei canti tradizionali più antichi d’Europa. Ha delle particolari caratteristiche vocali e viene eseguito come una dedica a una persona, un animale o un luogo. Ha una storia lunghissima e travagliata, se vi appassiona cercatelo nel web perché è interessante.

Sono rimasta affascinata da questa cultura anche se rabbrividisco all’idea che scannano e scuoiano delle povere renne ma d’altronde lo facciamo anche noi con bovini, suini e chi più ne ha più ne metta.

Alta, la nostra destinazione, è un piccolo paesino in cui non c’è nulla di particolarmente caratteristico se non una cattedrale che ovviamente andremo a vedere ma senza visitarla all’Interno.

Facciamo la nostra consueta spesa quotidiana nel nostro supermercato preferito Kiwi, stasera pizza visto che abbiamo il forno in casa, e torniamo nel nostro alloggio in cui abbiamo la nostra camera privata e tutto il resto condiviso.

Quando stiamo nelle aree comuni è strano vedere gente sconosciuta che gira per casa e Faina che in Italia non è poi così socievole qua parla con tutti. Io capisco poco e niente di quello che dicono perché sono un’ignorantona e non so l’inglese però mi piace vederlo così interessato alle vite degli altri.

Faina tira fuori sempre qualcosa dal cilindro, dopo 6 anni mi sorprende ancora ed ogni giorno scopro qualcosa di lui che è così ermetico e impenetrabile anche se io so di averlo trafitto.

Abbiamo prenotato il campeggio per domani a Skarsvag che è il paese più vicino a Capo Nord dista 15 km e il programma è di arrivarci verso le 15 di pomeriggio riposarci anche se i km che faremo domani saranno solo 236 e in serata andare a Capo Nord.

Questo è il programma ma non so se riuscirò a rispettarlo perché sapere di essere a 15 km da un sogno mi farà soffrire visto che io sono sempre quella del tutto e subito.

Vorremmo fare così semplicemente per non andarci 2 volte perché sicuramente voglio essere lì a mezzanotte quindi se ci andiamo alle 3 di pomeriggio poi ci riandremmo a mezzanotte oppure effettivamente potremmo rimanere lì ad oltranza.

Non lo so vedremo come va domani, già scrivere queste parole mi riga le guance di lacrime, come se già non avessi pianto abbastanza in questi giorni nel mio casco.

Il fatto è che non è una sfera, non è un panorama, non è una scogliera che si tuffa nel mare nè il punto più a nord dell’Europa, Capo Nord è il sogno di una ragazzina a cui hanno tolto la vita ma non i sogni ed io domani è quella ragazzina che ci porto, glielo devo.

Sono parecchio emozionata, mi batte forte il cuore e sento qualcosa che non riesco a spiegare come se ora quello che ero e che non sono più sta riaffiorando dentro di me.

È doloroso ricordare quanto era solare e bella “quella con la moto” perché è così che mi chiamavano e spero che domani trovi un po’ di pace, io non lei.

Credo che sarà una lunga notte e domani una giornata lunghissima ma sono pronta a vivere tutto quello che mi aspetta, ora sono pronta.

La condivisione sui social di questo viaggio nasce dalla semplice comodità di aggiornare contemporaneamente famiglia e amici sul nostro viaggio ed i post sono visibili a tutti perché altrimenti Max non può condividerli nella pagina del nostro Motoclub ma mai avrei pensato che vi appassionaste così tanto. I messaggi che mi mandate mi fanno molto piacere e mi danno conforto, messaggi non da amici che frequento quotidianamente ma da persone che conosco di vista, frequentato in passato o che non conosco affatto.

Grazie di cuore a tutti voi e se è vero che queste parole e foto sono un piacere e uno svago alla fine di una vostra giornata lavorativa o di merda e vi fanno sognare con noi allora sono anche un po’ orgogliosa di me stessa visto che mi sembra di non essere mai abbastanza schiacciata da quello che ero.

Grazie ai miei amici per essermi sempre accanto e per aver rispettato questi miei giorni di latitanza.

Grazie alle nostre famiglie che ci supportano sempre, consapevoli che per loro non è affatto facile.

Vabbè dai mi sono un po’ riscattata per aver scritto poco nei giorni scorsi e ci sentiamo domani direttamente dal sogno!

Un abbraccio forte a tutti e sarà banale ma inseguite e realizzate sempre i vostri sogni ad ogni costo!