Vi dico velocemente che da quando ho confermato la mia presenza, ho passato fasi in cui ho pensato “forse non è il caso”, “non ho la moto giusta”, “ma ce la faccio?” (vengo da un luuungo periodo di merda in cui ho smesso di credere in me stessa e in quello che sono in grado di fare).

Altra premessa da fare è che ho iniziato a fare le borse 10 giorni prima di partire. Ecco perché sono stata così brava a far entrare tutto in spazi piccoli e a non dimenticarmi nulla (se chiama conoscersi! Altrimenti avrei fatto la fine del Compare!!)

La mattina del 14 mi sveglio alle 6 per andare a lavorare (quindi guidare) fino alle 13. Torno a casa, mi cambio, carico tutto e parto per Anguillara… ops, stavo a partì senza casco! Ariapri il garage, prendi il casco, arichiudi. Salgo in moto e parto… ops, me so scordata i documenti della moto! Aritorna indietro, ecc, ecc… E vabbè, ce se nasce così!

Arrivo ad Anguillara alle 19 e l’appuntamento per partire è alle 13.30 del giorno dopo in officina da Max. Un’attesa logorante! Sembravo una ragazzina di 10 anni che aspetta di andare a Gardaland!!

Finalmente arriva il momento. 13.30 da Max, arrivo puntuale e col pieno fatto… e ci sono solo io! Cioè sono arrivata in orario spaccato per una volta e tutti gli altri erano in ritardo (questo per dire che la puntualità nella vita è sopravalutata). Per fortuna ho incontrato Ivana che mi ha tenuto compagnia. In tutto ciò ci sono 20 gradi e sto a fa la schiuma visto che mi sono vestita come se dovessi andare al polo nord e invece pare Giugno… Dettagli!

Piano piano arrivano tutti, tranne Massò (che in realtà è venuto a salutarci) e il Compare che ci avrebbero raggiunti il giorno dopo. Arriva Max, con la stampella, Scricciolo e Nunzio, Michele (il fratello di Scricciolo) e Marshmallow con tanto di pelliccia sotto al culo!  Due chiacchiere, piccolo briefing sull’organizzazione soprattutto per Michele che è la prima volta che esce con noi. Si parte finalmente! Destinazione Cicciano, dal Patata.

Ci incontriamo col Patata nel parcheggio di un centro commerciale a Nola e da li partiamo per Cicciano, dove passeremo la notte. Doveva essere semplice fare 7 km… e invece no! Tra il traffico, il navigatore che ci faceva passare per strade sterrate e piene di buche e le vie senza civici (ci abbiamo messo 10 minuti solo a cercare il civico di casa del Patata!!), ci avremo messo tipo 25 minuti… ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Il Patata è stato spettacolare; ci ha accolti in casa, coccolati, nutriti e dissetati! Dopo la bellissima serata passata insieme, si va a nanna. Tutti tranne Nunzio e il Patata. Max prima di partire ci ha fatto solo una raccomandazione, una sola: “non fate ubriacare Faina e Patata”. Tutto a posto!

Sveglia alle 7.30 per essere pronti alle 8.30 “casco in testa” per l’appuntamento con Massò e il Compare nell’area di servizio a 20km. E ovviamente non è che il traffico lì ci sta solo di sera, ma ce l’abbiamo fatta. Gruppo al completo, si parte per questa avventura.

Varcato l’ultimo casello dell’autostrada, imbocchiamo la Salerno-Reggio Calabria e qui manca solo la scritta “lasciate ogni speranza o voi che entrate”. La sosta programmata salta perché l’area di servizio che avevamo puntato, lungo la strada è diventata magicamente area di parcheggio e quando ci siamo passati davanti era pure chiusa! Riusciamo comunque a fare benzina e a proseguire. La meta si avvicina e usciti dall’autostrada ci mancano gli ultimi 50km che, tra mandarini regalati e svolte sbagliate, si rivelano i più belli con curve e panorami spettacolari spruzzati di neve.

Ed eccoci arrivati, l’ingresso del campeggio, lo striscione con scritto SilanTreffen e Nino, l’organizzatore, che ci da il benvenuto stile Carlo Conti coi capelli! Effettivamente l’atteggiamento stonava un po’ con lo spirito del treffen, ma sorvoliamo. Fatta l’iscrizione, si va a prendere posto nel campeggio.

Qui arriva il bello. Strada tutta sterrata, in discesa e piena di aghi di pino e terra. Io con la moto che non sterza, ce la metto tutta e arrivo fino quasi alla fine… ma no, all’ultima discesa ho proprio guardato Nunzio con gli occhioni da gatto con gli stivali e gli ho detto “te la lascio qui che sennò faccio danni”. (grazie Faina!)

Parcheggiate le moto, iniziamo a sistemare le tende e a issare la bandiera. Poi la priorità, la necessità, la sopravvivenza: il fuoco! Scopriamo che la legna è in vendita a 7€ all’etto quindi iniziamo a razziare tutta la zona e rimediamo più legna possibile. Mi faccio carico dell’accensione perché mio padre c’ha sempre tenuto che io sapessi accende un buon fuoco e così ho fatto. A spese di Massò che voleva darmi una mano e io da brava stronza lo cazziavo perché mi soffocava il fuoco! Ci vuole pazienza con le donne, figurateve con me!

Adesso è il momento dell’organizzazione della cucina. Tavolini, pentole, bombole, fornelletti e cibo. Aperitivo con Ciauscolo e parmigiano reggiano 36 mesi, accompagnato dall’ottimo vino autoprodotto di Michele (nello specifico c’era il novello, il vino cotto e il Montepulciano in purezza) che ci ha accompagnati per tutta la durata del treffen insieme alla grappa. Michele è stato ed è una risorsa fondamentale!! …oltre ad essere una gran persona.

Per la cena alziamo una ola per il Compare che ha portato un sugo buonissimo, delle polpette spettacolari e le salsicce. Sarà pure “sbadato”, ma ha tutto il mio rispetto! Finito di mangiare e bere decidiamo di fare una passeggiata verso il bar del campeggio, hai visto mai riusciamo a prendere un caffè. Ed è qui che abbiamo svoltato la serata perché ci siamo innamorati dell’amaro Silano, per il quale io e Scricciolo abbiamo fatto anche una foto spot per la pubblicità! Qui la serata ha preso un altro verso ed il bar è diventato una mezza discoteca. Tra pizzica, taranta e musica da discoteca, abbiamo ballato e saltato e cantato insieme a tutti i presenti.

Chi l’avrebbe mai detto che la sera dopo c’avrei litigato col tipo del bar! Si, perché la sera dopo ha deciso che il costo dell’amaro invece di 2€ doveva salire a 2,50€ perché nel bicchierino c’erano 2 mm di amaro in più… e noi se ne semo annati!

Una volta tornati giù, le chiacchiere intorno al fuoco hanno conciliato il sonno quindi tutti in tenda. Io posso testimoniare chi russa e chi no in quanto non ho dormito; un po’ per il freddo e un po’ perché la prima notte in tenda non dormo mai, ma ormai lo so e me ne sono fatta una ragione.

Sorto il sole, io e Massò usciamo dalla tenda (non ha dormito manco lui) e facciamo ripartire il fuoco in attesa che esca fuori il primo caffè. Questo è uno dei momenti che preferisco, quando la mattina col sole in faccia che ti scalda senti l’odore del caffè che ti dà il buongiorno. Siamo stati fortunati ad aver beccato delle giornate di sole stupende con temperature che ci hanno permesso di goderci la giornata senza vestirci come omini Michelin.

Avevamo in programma una gita verso il lago Ampollino, ex location del raduno, dove poi abbiamo anche pranzato. Ed è qui che la magia della Sila ha permesso il miracolo del telefono del Compare che era rimasto al lago Arvo ed è riapparso al lago Ampollino… il tutto grazie ad una leggendaria cover dorata che ha permesso il teletrasporto.

Tornati dal giro, ci prepariamo per la seconda serata. Il sole cala, la temperatura scende, ma le presenze sono triplicate! A differenza della sera prima, il campeggio si è riempito. Fuochi, musica, gente e moto ovunque. Il nostro amico Carlo, reclutato la sera prima da Scricciolo, era sulla stradina sopra la nostra da solo. Ora la sua tenda non si distingue più! Bene, più siamo e meglio è.

Ceniamo e ci sediamo tutti intorno al fuoco e ci viene in mente che Carlo la sera prima ci aveva detto di aver portato la chitarra… “Carlooooo, vai a prende la chitarra”. E così si è creata un’atmosfera bellissima. Ho suonato e cantato incastrata nella seggiolina da campeggio, bardata dalla testa ai piedi per il freddo, non riuscivo a muovermi figuriamoci a cantare, ma è stato bello lo stesso. E qui è stata fatta una delle mie foto preferite di tutto il viaggio, che ogni volta che la guardo rido.

Finito il momento musica, si parte per un giro in esplorazione in attesa della mezzanotte, per festeggiare Marshmallow e i suoi 29 anni. (ho sbagliato canzone e Scricciolo non me perdonerà mai!)

La seconda notte è andata un po’ meglio della prima, ma ore di sonno comunque poche. Sorge il sole e la priorità è sempre il caffè! Solo che dobbiamo smontare tutto e per paura di non essere puntuali con la tabella di marcia di Scricciolo, si comincia subito! Arriva il momento solenne della firma della bandiera e mentre qualcuno finisce di smontare e sistemare, Scricciolo prepara la scritta “SilanTreffen 2024”. E lì penso “ce l’abbiamo fatta, ce l’ho fatta” e subito dopo penso “che palle, è gia finito”… già perché dura sempre troppo poco, ma alla fine è bello proprio perché è tutto breve ma intenso.

Si torna a casa. Carichiamo le moto, ci vestiamo, salutiamo e si parte. Riesco a portare la moto fuori dal campeggio quasi da sola, ma la salitella ripida piena di terra non la faccio. “Silvè me la porti li su? Poi da li faccio io” e così è stato. Incredibile quanto pensavo di non farcela e quanto invece ce la faccio! Mi sono data una pacca sulla spalla.

I km per tornare a casa sono stati tanti, ma mi sono pesati poco perché sono stati fatti insieme. Nonostante avessi i polsi che chiedevano pietà, le ginocchia incastrate, il collo e la schiena a pezzi, ero felice e viva!

Io ringrazio Scricciolo che, oltre ad avermi fatto davvero da badante, è stata un’organizzatrice e conduttrice impeccabile in tutto il viaggio (moooolto perfezionista). Ringrazio Nunzio per la calma e la pazienza che ha e che trasmette anche agli altri. Ringrazio il Compare che, oltre ad avermi ospitata, è stato un compagno di viaggio premuroso e mi ha tolta dalla solitudine del disagio esistenziale che mi porto dietro, ovvero che me scordo tutto! (insieme semo pericolosi, preparateve!). Ringrazio Massò, che oltre alla pazienza di sopportare una donna col ciclo, è stato un ottimo compagno di viaggio. Ringrazio Marshmallow per la sua onniscienza e tuttologia (sappi che io e Scricciolo ci accaniremo sempre di più). Scherzi a parte, grazie per essere stato responsabile della chiusura del gruppo. Credo che fare la scopa sia uno dei ruoli più difficili e per il quale serve una gran pazienza. Ringrazio Michele non solo per il vino, ma per essere la persona simpatica, umile e generosa che è.

Ed infine ringrazio me stessa perché, nonostante “qualcuno” abbia provato a farmi credere che non valgo abbastanza, so tutte stronzate e sono convinta che se una persona ci crede è in grado di fare qualsiasi cosa… e io ce l’ho fatta!

Vi voglio bene davvero e non vedo l’ora che arrivi fine Maggio!!!