CINGHIALI D’INVERNO – by Yoyo

Cominciamo subito col mettere in chiaro una cosa! Complimenti a Giandark per aver organizzato questa uscita che ha visto (Sabato 20) ben 13 partecipanti, che sono diventati 17 grazie all’arrivo di Kawa636, Maurizio, Etabeta e Blackdasy (Domenica 21 ). Mi è stato chiesto di scrivere questo resoconto, e lo farò nel modo che conosco, e cioè quello di menzionare le cose brutte con quelle belle, senza tralasciare quelle che sono state le mie emozioni, né di sorvolare sui fatti che sono accaduti questo weekend. Quindi, ancora grazie Gianni per averci portato in un posto che solo con la nostra presenza si è rivalutato del doppio, grazie per la tua disponibilità nell’inviare il bonifico (a tue spese) per la prenotazione degli appartamentini, e non è affatto colpa tua se i Cinghiali d’Inverno si sono dimostrati più un “business” che un Motoraduno. Hai dato il massimo e lo si è visto, ti sei dimostrato diplomatico nell’affrontare certe situazioni, e hai gestito la situazione (secondo il mio parere) nel migliore dei modi. Ma andiamo per ordine. Appuntamento al Gabbiano per la partenza, ore 9:30. Ma per ovvie ragioni si parte alle 10:15. Decidiamo di comune accordo di non percorrere la mille curve di Todi, sarebbe un rischio con queste strade, e quindi via diretti verso Sorano. Strada facendo ci accorgiamo subito che le strade ed il tempo non promettono niente di buono, quindi in campana. “Ce l’avete tutti la benzina, in modo tale da fare tutta una tirata?” Si ma certo che si, siamo motociclisti noi mica dei scolaretti, giusto il tempo di percorrere appena 25 Km e chi si ferma a fare il pieno? Grappin! 
Vabbè andiamo avanti. Dalla Cassia Bis svoltiamo per prendere la Cimina, dopodiché svalichiamo per Viterbo e quindi dritti verso il Lago di Bolsena. A Marta facciamo la sosta pipì, poi dritti verso Sorano. Arriviamo a Sorano con le strade umide ed un cielo cupo che mette tristezza, ma siamo in moto e quindi felici a prescindere. Arrivati a Sorano ci rendiamo conto che il luogo dove si tengono i Cinghiali d’Inverno non è segnato da nessuna parte, né un cartello, né un’indicazione che ci porti all’agriturismo. Giandark prende in mano la situazione e dopo aver parlato per telefono con la “gentilissima” signora Erika, arriviamo alle terme di Sorano. Qui prendiamo una strada bianca, che per via della pioggia era marrone! Fango ovunque, le nostre moto stradali slittano che è una meraviglia, dentro il mio casco penso “cazzo che strada, pensa quanto si stanno divertendo Flanella e Cesco con le loro Enduro”. Ma subito dopo mi accorgo che i 2 che si stavano divertendo erano Flanella e Max214. Eh già, infatti poco prima di prendere la strada bianca Max, per via di un crampo alla coscia, ha fatto il cambio moto con Cesco. 

Morale della favola Max tutto contento nel percorrere la strada marrone con l’Africa Twin e Cesco in campana per non sbattere per terra la Ducati 748 di Max. Eh, che vuoi farci Cesco… Arriviamo nel posto stabilito, un casolare antico in mezzo al nulla. Qui signore e signori si tengono i Cinghiali d’Inverno. Abituati come siamo nel prendere parte a Raduni, Feste, e Motoconcetrazioni, ci sembra un po’ troppo strano arrivare in un posto così desolato. Il posto non è male, gli appartamentini sono anche carini, ma fuori non c’era niente di niente. Parcheggiamo le moto, e una volta arrivati ognuno nella sua locazione, disfiamo i bagagli. La fame si fa sentire e cosi, per farla breve la signora Erika, gestore del posto, ci prepara un piatto di pasta scotta col sugo e capperi (io odio i capperi), vino, 2 mezzi salamini, e una caciottina. Il tutto per 10€ a testa. Per un totale di 120€! Qui comincio a pensare al business… Siccome dentro alla GRANDE sala interna dell’agriturismo non c’era posto, ci siamo apparecchiati di fuori sotto una tettoia. 
Lì abbiamo consumato il nostro pranzo mentre un vento polare entrava nelle ossa e una grandinata abbondante ci faceva compagnia. Smette di piovere, ci guardiamo l’un con l’altro e decidiamo di correre ai ripari con una spesa per la cena della sera, fregandocene altamente della cena e degli importi in € dalla signora. Poco dopo cominciano ad arrivare altri Bikers, tutti enduristi, chi veniva dal Nord, chi da Roma, chi da Latina! Fuori nel prato, messo gentilmente a disposizione dai Cinghiali d’Inverno, si cominciano a contare almeno 7-8 tende. A fine serata le tende saranno 18, con appena 30 moto parcheggiate nel fango. In tutto saremo stati, noi compresi, 50 bikers. Questo almeno è quello che hanno visto i miei occhi. Prima di abbracciare il seguente argomento vorrei fare una premessa; Scoordinati non vuol dire solo, buon senso, cordialità e simpatia, ma anche rispetto, e quando viene a mancare il rispetto per persone che nemmeno si conoscono beh, sono cazzi! I termosifoni dentro non funzionano, almeno nell’appartamento più grande dove ci era stata messa a disposizione una cucina e dove avremmo dovuto mangiare. Allora prendiamo 2 ciocchi di legno per il grande camino. Ripeto 2 ciocchi di legno; “E no ragazzi non fate gli scolaretti la legna và pagata” dice la signora Erika, “Certo signora ma dentro i termosifoni sono out e si gela!” “I termosifoni hanno il temporizzatore!” Risponde lei. Temporizzatore? In un posto dove mediamente ci sono 5° di giorno e 0° di notte c’è il temporizzatore!? Qui la mia idea di business cresce. “Vabbè quant’è la legna?” “Sono appena 15 € al Kit?” Tra l’incredulità di tutti mi chiedo che è sto Kit. Il Kit non era altro che 12 ciocchetti di legno messi in una cassa per accendere il fuoco. Aho! Manco c’avesse contato 1 ciocco di legna per uno. 

Comunque per la cronaca, siccome non pisciamo da ginocchio, (anche se Vasco ci riesce), la legna costa dai 16 ai 18 € al QUINTALE! Ecco spiegato, forse il motivo del temporizzatore… Ma noi siamo signori e quindi non ci badiamo più di tanto, e sorvoliamo, ma non si può sorvolare di fronte ad una “forbicetta dè Roma” che manda a fanculo reiteratamente Max (senza manco conoscerlo), dicendo (tolti i vaffanculo); “Aho semò de Roma, nun se famo subito riconsce!” Sta cazzo dè Forbicetta impazzita, chissà che le era passato per la mente per proclamare offese a più non posso, e che più che nà donna sembrava n’omo cò dù capelli gialli, meno male che la nostra Pescio nun c’era sinnò erano cazzi! La faccio breve, dopo esserci calmati tutti, Grappin compreso, decidiamo che gli Scoordinati sono superiori a queste cose e decidiamo di rimanere, anche perché andando via “avremmo procurato un danno alla signora Erika che ci aveva riservato gli appartamentini molto tempo prima”, ma facendo a modo nostro. Così corriamo ai ripari e con appena 5 € di spesa per 1 abbiamo preso; vino, pancetta, salsicce, pasta, pane, patate e grappa. Niente acqua per la disperazione di Matteo. Qui si drinka in compagnia e l’acqua fracica le ossa, dillo a me che prima ero completamente astemio?! Arriva la sera, ed il gelo, noi tutti intorno al camino ci apprestiamo a gustare la carbonara di Grappin. In cucina mi dò da fare con Diego, mentre gli altri preparano salsicce, e pancetta. Si stà bene, troppo bene. Una volta chiusa la porta dell’appartamento stavamo da Scoordinati, mentre fuori un pungo di persone si scaldavano intorno ad un fuoco con le loro tende ghiacciate, gustando la cena messa a disposizione dai Cinghiali, il tutto per appena 50€ a persona. Ah dimenticavo nei 50€ a testa c’era anche la colazione ed il pranzo del giorno dopo. Peccato solo che il 90% dei Bikers il mattino dopo si è rimesso in sella andandosene. Vasco ha provato ha ravvivare la scena uscendo fuori per fare il salto del fuoco, mentre gli altri cercavano di scambiare 4 chiacchiere con altri Bikers. Ma era tutto cosi un mortorio che dopo appena 10 minuti eravamo di nuovo tutti dentro a fare il gioco dei Mimi. (Ah proposito, non fate giocare Grappin al gioco dei Mimi, che per farci indovinare il film Matrix indicava una sedia!). 

Durante la serata Grappin invita nella nostra camera Roberto, un tizio di Latina, che fa parte di un Motoclub ma che era venuto da solo. Siccome era simpatico e fuori si gelava lo abbiamo invitato a dormire con noi, per la gioia di Giandark, che non ha chiuso occhio per quanto gliè russava nell’orecchio! Al mattino, dopo la colazione, ci siamo rimessi in sella, destinazione Terme di Sorano per raggiungere Kawa636 e Maurizio, e salutare credo definitivamente i Cinghiali d’Inverno. Le gomme erano intrise di fango e, parlo per me, ci ho messo circa 3/4 km prima di pulirle per bene. Dall’incontro con i fratelli Gazzana si va a Sovana, un bellissimo paesino arroccato con strade lastricate di mattoncini rossi, qui facciamo l’aperitivo gentilmente offerto da un signore amico di Maurizio, di cui ahimè non ricordo il nome. Mentre fuori bambini del posto e turisti si avvicinavano alle nostre creature a due ruote. Da qui il signore in questione ci invita nel suo paradiso (una tenuta, con casaletto, vallata e collina) per visionare la sua collezione di lambrette d’epoca. 9 Lambrette perfettamente restaurate e curate nei minimi particolari di età comprese tra gli anni ‘30 e ’60. Troppo fiko. Il tutto tenuto in un box deumidificato e coinbenato. Decidiamo che è ora, e che il tempo almeno oggi è dalla nostra parte. Grappin con le sue on board camera ci riprende sia di fronte che di coda. Che spettacolo, non vedo l’ora di guardare il filmato, magari metto su qualche idea di montaggio. Riesco a fare pure belle curvette e mi diverto molto a guardare anche gli altri; Max col suo stile alla Colin Edwards, Bamba dietro di me ogni volta che lo guardavo dagli specchietti metteva paura, Gianni pulito ed elegante, Piggiamino tranquillo e veloce (anche se non deve fare i passaggi radenti ad alta velocità), Cesco e Flanella più che rilassati, Vasco a parte la mega inchiodata con ruota posteriore bloccata al Lago di Bolsena, pare abbia superato la paura della scivolata di venerdì sera. Kawa636 perfetto come al solito nella sua andatura, Maurizio (per la prima volta l’ho visto in sella) elegante e veloce, Marco con la sua Ninja 6R anche lui veloce ma prudente, Matteo semplice e andante con quella sua Monster chiazzata di fango nella parte posteriore, Zio Antonio che quando gli prendono i 5 minuti gliè dà il gas a due mani, Grappin veloce ma che ancora deve trovare il giusto felling con la sua Suzuki nuova, Etabeta con la zavorrina Blackdasy bellissimi a vedersi. Il tutto con la safety car d’eccezione di Aldo (Lardo) che ci ha raggiunto il giorno prima all’agriturismo a bordo della sua Ford Focus, per un problema di tendinite al braccio, credo il sinistro. 

Le strade erano asciutte, anche se ogni tanto qualche zona di umido ci faceva chiudere il gas, per non parlare dei sassolini lanciati dalle gomme posteriori. Al ritorno decidiamo che la mille curve di Todi può attendere tempi migliori, così rotta verso casa, breve sosta a Bolsena per un panino e poi via verso la base. Non è ancora il periodo giusto per uscite in moto, ma noi Scoordinati non ci tiriamo indietro di fronte a niente, e quindi anche così va benissimo! Anche qui siamo stati bene, anche qui ci siamo divertiti, anche qui abbiamo messo il nostro paletto e abbiamo regalato la nostra preziosa presenza. Bravi Scoordinati, e ancora grazie Giandarks4r. By Yoyo