TUTTO CIO’ CHE SUCCEDE A SANT’ANGELO RIMANE A SANT’ANGELO – By Astolf & Carlix

Sant’Angelo in Vado 2018

Prima regola di Sant’Angelo: tutto ciò che succede a Sant’Angelo rimane a Sant’Angelo.

Ma forse non tutti sanno che la festa di Sant’Angelo in Vado è prima di tutto una festa religiosa: il paese si riempie di Frati e Sorelle e si possono ricevere le benedizioni per strada, come dal nostro Frate Did con le sue “dolcissime benedizioni”.

Ma cominciamo dall’inizio. Appuntamento al gabbiano alle 8.15, stranamente siamo tutti puntuali. Per molti di noi è il primo Sant’Angelo e non sappiamo cosa ci aspetta. Max ci fa un mini briefing di incoraggiamento, soprattutto per un paio di donzelle un po’ preoccupate, alle quali vengono assegnate due scorte: Samuel per Kate e Benelli per Nadia. Nonostante le loro preoccupazioni possiamo dire che sono andate alla grande! Grandi ragazze!!

Si parte!

Primo appuntamento al benzinaio subito dopo il casello di Orte.

Lì recuperiamo una parte della squadra tra cui gli Amici in Moto.

Dopo un caffè, una seconda o terza colazione, un rabbocco per chi ha dimenticato di farlo prima, si riparte.

Ci avviamo verso la tappa successiva, direzione Perugia, dove ci aspettano i Desmo per completare la carovana.

Il viaggio è stato pieno zeppo di lavori in corso e anche se nessuno di noi poteva comunicare, le imprecazioni erano palesi.

Lasciata finalmente la E45, cominciamo a salire. Il percorso è stato abbastanza carino, anche se ci sono stati dei punti in cui la strada lasciava veramente a desiderare.

Piccolo fuori programma, il nostro Patata si è giocato 4 jolly, uscendo leggermente fuori strada e cadendo alle soglie di un burrone. Per fortuna un palo ha bloccato la caduta della moto. Danni relativamente pochi, un pò di spavento, ma per fortuna ha potuto riprendere tranquillamente la strada. Un grande elogio a lui, che nonostante lo spavento, ha saputo reagire immediatamente, risalendo subito in sella e, successivamente, ironizzando sull’accaduto, dimostrando un perfetto spirito Scoordinato. Grande Patata!

Il viaggio prosegue. Senza ulteriori soste arriviamo finalmente a destinazione. Li ci aspettano tutti quelli che erano arrivati il giorno prima o che venivano da posti lì vicino. 

La prima persona che vediamo è ovviamente la nostra scricciola, che accoglie tutti all’ingresso del parco festa.

Veniamo a noi (chi scrive). Li cominciamo a capire come funziona Sant’Angelo. Ci danno un bicchierino (che miracolosamente è arrivato integro a casa) e lo cominciamo a riempire. 

I veterani ci consigliano subito di utilizzare un fazzoletto per evitare che il bicchiere possa gocciolare il fondo residuo e macchiare le magliette di vino. Consiglio seguito alla lettera, ma purtroppo la maglietta l’abbiamo macchiata lo stesso. Era inevitabile.

Terminata l’iscrizione portiamo le moto a Casa Bensi, dove ognuno di noi scoprirà i propri compagni di stanza.

Mentre aspettiamo Mezzo Litro che era partito da Roma nel primo pomeriggio, all’improvviso compare Giulia, che nonostante le placche alla gola e gli antibiotici, si è messa in macchina da sola e ci ha raggiunti.

Alla sua vista, Carla l’ha abbracciata e ha detto: “che bello, un’altra Mamma snaturata!!!”.

Già, perché i vari Genitori Scoordinati, dicendo ai propri figli che andavano a lavorare, li hanno lasciati ai nonni. Per noi personalmente, è stata la prima volta che lasciavamo Asia a dormire dai nonni in tre anni… TRE ANNI. 

Detto questo ci dirigiamo a piedi verso il centro del paese.

Da li possiamo solo dire: Sant’Angelo è bella.

La mattina dopo ci siamo alzati e siamo tornati a casa.

Fine resoconto.

Vabbè, scherzi a parte, raccontare Sant’Angelo senza averla vissuta è molto difficile.

Sembra di tornare adolescenti. Non soltanto per le cantine, il vino, i balli in strada e le risate, ma per lo spirito di gruppo. 

Eravamo tanti, ma era come se fossimo stati una cosa sola.

Si ballava in piazza, si brindava, si beveva, si scherzava con le altre persone, si cantava e ci si divertiva.

Ricordarsi tutti gli episodi è abbastanza difficile e forse solo le foto possono tentare di far capire il clima di unione che provoca Sant’Angelo in Vado (e l’alcol, sempre sia lodato). 

Come non citare però i vari trenini dentro i locali e fuori per le vie del paese, i cori al grido di “BEVO BEVO BEVOOOOO”, i balli con qualsiasi tipo di musica (anche con PUPO!!!!!!!), Gianluca che dà il là ad un pogo in piazza con i LUNA POP!!! I Frati per le vie che regalavano vino nelle botti, le bruschette del cipolla (ancora mi pizzica la linguaaaa!!), il coreografo (a tratti forse un po molesto..) che ci ha insegnato dei meravigliosi balletti mentre ci stavamo scatenando dopo cena nel capannone, e chissà quante altre cose che purtroppo non ricordiamo…

Una nota di merito agli Zuccherini di Frate Did, dove qualcuno ha rifatto la fila due volte per concedersi il bis. Dopo di che, bastava guardarsi in faccia e ridere (vero Betta?).

In ultimo la spaghettata a casa Bensi della grande Pescio, prima di crollare a letto (tranne Mezzo Litro che è stato l’ultimo a spegnersi :D).

La mattina dopo noi siamo partiti relativamente presto per raggiungere nostra figlia. Il resto del gruppo è tornato scaglionato, senza particolari problemi, se non la pioggia presa al ritorno.

Alla fine che si può dire: Sant’Angelo è bella e ora possiamo capire veramente perché sia una tappa fissa da quasi 10 anni. E’ il sigillo dell’unione del nostro MotoClub. Sant’Angelo è bella perché, semplicemente, ci unisce ancora di più, proprio come una famiglia.

Alla prossima.

Gianluca e Carla