17° TAPPA TTS – LAGO DI CAMPOTOSTO – by Rocco

Ed eccoci qui, al momento del resoconto di questa bellissima uscita con gli amici scoordinati…

E’ un po’ che partecipo alle uscite del club e fin ora le aspettative di divertimento motociclistico ed ottima compagnia non sono state mai deluse. Però questa è la prima volta che mi viene chiesto di raccontare il mio personale punto di vista anche a chi non è stato con noi e a dire il vero la cosa mi emoziona un pochino. Capita un po’ a tutti di ripercorrere con il sorriso sulle labbra i bei momenti vissuti il giorno prima, soprattutto se quei momenti ti hanno regalato tante emozioni, risate a crepapelle e tanta amicizia ma farlo dovendo raccontare tutto e metterlo per iscritto ti fa rivivere ogni singolo istante con più intensità.

Venendo al racconto, l’appuntamento è davanti al solito bar il Gabbiano, ore 9.00 con partenza ore 9.15. Ormai ho imparato che con gli scoordinati si può stare tranquilli di non essere mai troppo in ritardo perché tanto si parte sempre una buona mezzora dopo e quindi stavolta, contrariamente al mio solito, arrivo qualche minuto dopo tanto so già che comunque sarò uno dei primi. Al mio arrivo però sono piacevolmente sorpreso, sono solo le 9.05 e già sono arrivati un po’ di amici scoordinati che schiamazzano allegramente sul molo un po’ come fanno le galline nell’aia appena uscite dal pollaio.

Parcheggio, scendo dalla moto, mi tolgo casco e guanti e subito mi accordo che questa volta l’aria è diversa, quasi più professionale… sono già sull’attenti i gemelli Multi (Alessio e Maurizio) che da ottimi organizzatori sono lì ad aspettare che il gruppo si raduni; ormai ho imparato che quando ci sono loro a pascolare il gregge non si perde mai nemmeno una pecorella e tutti dormono sogni tranquilli.

Così tiro fuori la mia nikon ed inizio ad immortalare i soggetti giocherellosi che mi ritrovo davanti; degni di nota sono Depo e Depa che fa la sua prima comparsa ad una uscita scoordinata, Benelli (detto anche Beghelli) che si è presentato con la super fiammante Monster 1200 che tutti sono intenti ad ammirare ed elogiare, le immancabili biondissime sorelle La Rosa, Turan stavolta in veste di zavorrina che personalmente ho il picare di incontrare per la prima volta in una uscita in moto, il buon Vito e tutti i volti amichevoli a cui sono abituato quando si parte sulle due ruote dal molo.

Stavolta però sono degne di nota le assenze che non passano inosservate dell’immancabile mister president Max, causa indisponibilità della bella consorte il buon marito non se l’è sentita di lasciarla sola a casa malata e noi tutti lo stimiamo anche per la sua devozione coniugale, e della sempre presente coppia Zì Antò – Delfina Stella, anche loro assenti per indisponibilità del centauro.

Ecco, è proprio a causa dell’assenza di Stella, ormai nominata per acclamazione fotografa ufficiale del gruppo, che il sottoscritto è stato indicato dalla stessa, sotto minaccia di non si sa quali indicibili torture, come naturale sostituto protempore. Ti vogliamo tutti bene Stellina e ci sei mancata!

E mentre siamo lì che chiacchieriamo fra di noi, evitando di venire messi sotto dai poveretti di transito in auto sul molo ignari del fatto che quando gli scoordinati partono alla domenica mattina il molo di Anguillara viene bloccato al traffico manco fossimo alla processione di S. Gennaro a Napoli, arriva il pezzo forte con la sua zavorrina e manco a dire che non te ne accorgi perché magari sei girato dall’altra parte a chiacchierare con l’amico di turno, la sgasata per dire “fatemi largo devo passa’ io” ti fa capire che è arrivato Magilla, il truce dal cuore tenero…

Giusto il tempo di contare le pecorelle presenti e verificare che non ce ne siano ancora di ritardatarie, ovviamente il tutto a cura della sempre precisa segretaria nonché consigliera Turan, che il capo spedizione MaurizioMulti ci richiama tutti all’ordine ricordandoci le poche semplici regole delle uscite Scoordinate e poi ci avvia ai nostri mezzi.

Personalmente mi sentivo un po’ in astinenza da bella strada e belle curve visto che per vari motivi ho dovuto saltare un paio di uscite per cui non vedevo l’ora di iniziare il viaggio e scoprire l’ennesimo percorso fino a quel momento a me sconosciuto.

Finalmente partiamo e ci avviamo dapprima sul lungolago direzione trevignanese per poi dirigerci verso la Cassia bis in direzione Nepi-Civita Castellana, strade che ormai ho imparato a conoscere e che si percorrono sempre un po’ in sordina quasi ti stessi riscaldando per il meglio che arriverà di lì a poco.

Ed infatti è proprio così, superata Civita Castellana, è sul percorso verso Rieti che inizia quel piacevole scorrere fra rettilinei, curve e tornanti che si alternano quasi a tempo di musica che ti fa godere della tua passione per la guida di una motocicletta.

Quello che stupisce ogni volta quasi fosse la prima è che viaggiando in gruppo con tante altre motociclette intorno i rombi dei motori riescono a mescolarsi fra di loro e quasi ad accordarsi tanto che non riesci nemmeno a riconoscere più il tuo. Poi se ti capita di fare un tratto di strada in coda ad una ducati il suono del bicilindrico ti entra dentro tanto che ti sembra di essere lì in sella con il biker che ti precede, e se quella ducati è il monsterino di Lauretta hai lo spettacolo assicurato…

La giornata è davvero calda, il sole è alto e la temperatura va via via salendo e ce ne accorgiamo ad ogni sosta quando senza la piacevole brezza della velocità ci accorgiamo di essere sudati sotto il casco e che tutti non vediamo l’ora riprendere il viaggio.

Lo stesso succede ad Antrodoco, quando ci fermiamo chi solo per una breve sosta chi per fare benzina e vista l’assenza di ripari dal sole e la fretta di arrivare sulle curve del Passo delle Capannelle si riparte subito dopo con Magilla che sfida Micio a giocarsela su quelle curve. E’ in quel momento che mi rendo conto anche io che Magilla ha trovato un nuovo bersaglio su cui divertirsi e sfogare le sue attenzioni da bullo truce, che come dice lui “democraticamente” ti accoglie nel gruppo, ma c’è da sottolineare che Micio se le va proprio a cercare, anzi sembra quasi divertirsi a stuzzicare il cane che dorme. Ne vedremo delle belle!

Da quel momento la strada è una vera goduria, bella da guidare, impegnativa al punto giusto anche per uno come me che non è proprio un fulmine, anzi, ma soprattutto in buonissime condizioni e mai pericolosa.

Come mio solito fare sono fra le prime moto del gruppo e dietro un biker esperto che mi pennella davanti le curve e che mi permette di imparare i segreti delle traiettorie e delle staccate, ma la strada è così piacevole da percorrere tanto che arriviamo su allo scollinamento verso il lago che nemmeno me ne rendo conto. E’ solo l’intensità dell’azzurro del lago che si intravede appena che mi fa capire che ormai ci siamo.

Sul percorso intorno al lago è tutta una festa, pieno di camper e di campeggiatori già pronti ad affumicare il loro arrosto vista l’ora e sono pronto a scommettere che gli odori che quei barbecue emettono ricordano un po’ a tutti, me compreso, che è ora di pranzo e che abbiamo una gran fame.

Così arriviamo al bar ristorante da Serena dove ci sono anche gli amici Sabinacci che sapevamo ci stessero attendendo e che ci accolgono con il sorriso amichevole di quel gran pezzo d’uomo di Fiorenzo.

Non facciamo in tempo a parcheggiare che ci fiondiamo tutti all’interno del bar ad ordinare la pappa, chi fra panini e birretta e chi, come i soliti ½ litro, Buttinelli e MaurizioMulti che preferiscono mettere le gambe sotto un tavolo e godersi un bel piatto di pasta; siamo scoordinati ed il bello è anche che ognuno democraticamente fa un po quello che gli pare, come direbbe Magilla.

Appena finito di sbranare il panino al prosciutto (davvero ottimo con prosciutto e pane integrale entrambi caserecci) ci avviamo verso la piccola spiaggetta proprio sotto il ristorante al di là della strada.

Da quel momento in poi è stato solo sole, lago, allegria e risate a crepapelle tanto che si sono divertiti anche quei pochi astanti che ci hanno preceduto; ormai la spiaggia era diventato luogo di divertimento scoordinato.

Per chi ancora non avesse capito dal gran numero di moto presenti, manco fossimo ad un motoraduno, che quello è un posto avvezzo alla presenza dei motociclisti, la discesa che porta allaspiaggetta si apre su un piccolo prato con davanti la bellissima vista del lago che è di un azzurro così intenso che sembra quasi finto e con al centro un palo alla cui estremità sventola una bandiera ducati che fosse stato lì il Max president si sarebbe sentito come a casa sua.

Non posso non raccontarvi delle mutande fashion con tanto di ali sul culo di Fuso con le quali ha fatto colpo sull’unico bagnante impavido che era già lì prima di noi e cha osato immergersi in acqua (nonostante il divieto di balneazione affisso all’ingresso della spiaggetta) e che lo ha prontamente invitato ad in incontro intimo in acqua manco stesse aspettando il nostro arrivo e nonostante la bella gnoccolona tatuata che lo stava aspettando a riva

Ovviamente non serve dire che Fuso non solo ha accettato l’invito ma ha fatto subito amicizia tanto che lo ha quasi reclutato come nuovo membro del club, il tutto con quel povero Magilla solo e sconsolato che in assenza del suo prediletto sfogava le sue frustrazioni sull’altrettanto povero Micio che solo al momento della ripartenza si è accorto che il suo casco era diventato il raccoglitore delle bottiglie vuote di birre e bibite consumate in spiaggia.

Mentre accadeva tutto ciò, anche AlessioMulti ha avuto il coraggio di mostrare a noi tutti la prestanza del suo fisico ma il coraggio non è stato nel mostrarsi come mamma l’ha fatto ma nel prestarsi alle vessazioni della tanto cara Linda che gli ha fatto notare con molta classe che non aveva né un’abbronzatura adeguata né addominali all’altezza della situazione. Oh… Linda sarà pure tanto carina e dolce ma non te ne fa passare una, quel povero Alessio lo ha fatto uno straccio senza curarsi nemmeno del fatto che era la sua zavorrina e che se lo avesse offeso avrebbe rischiato di restare lì a prendere il sole sul lago, però diamo a Cesare quel che è di Cesare, Alessio se l’è proprio andata a cercare!

In tutto ciò non poteva mancare anche quella tanto piacevole quanto indiscreta presenza di ½ Litro che dopo essersi debitamente rifocillato al ristornate è sceso in spiaggia a farci compagnia; per quei pochi che fino a quel momento ancora non si fossero accorti che gli scoordinati erano arrivati ci ha pensato lui ripetendo ad alta voce quella parolina inconfondibile che tanto ha fatto piacere a Turan che ancora adesso lo va cazziando, ed andando ad importunare tutte le signore del club presenti in quel momento.

A questo punto non poteva mancare la solita foto di gruppo con lo sfondo del lago che ricorderemo tutti per la presenza di Eleonora Depa (così detta perché zavorrina di Depotenziato), su tre tentativi non è riuscita a metterci la faccia nemmeno in una foto grazie a Magilla.

Dopo tanto bivaccare finalmente ci siamo decisi a ripartire e su indicazione del mitico Claudio (guida infallibile) e del sempre fidato compagno di ventura Baffone abbiamo deciso di fare una variante al percorso originario e ci siamo diretti verso Leonessa per poi fermarci nuovamente a Piediluco, il lago famoso per le Cascate delle Marmore.

E’ stato sulle curve che da Posta portano verso Leonessa e poi arrivano a Piediluco che la mitica Lauretta con il suo monsterino ci ha stupito tutti con una guida superlativa tanto che io e nemmeno MaurizioMulti (che a onor del vero aveva come zavorrina Turan) siamo riusciti a superarla per quanto andava forte. Brava Lauretta.

Una volta arrivati sul lago non poteva mancare un’altra mezzoretta di bivacco in compagnia con caffè, gelatino ed ennesima foto di gruppo.

Da lì il ritorno ci ha visto procedere con una andatura piuttosto tranquilla vista la stanchezza generale dopo i tanti km (quasi 400) percorsi in una sola giornata. Ripassando da Nepi c’è stato il saluto con i due Multi organizzatori e conduttori che ormai arrivati a casa ci riconsegnavano a noi stessi e consegnavano a me Turan come zavorrina dopo essersela scambiata a vicenda durante il percorso.

L’ultimo breve tratto verso il molo di Anguillara è stato in compagnia delle due sorelle La Rosa che ho salutato distrutte dopo una giornata davvero bella.

Quando arrivi distrutto alla fine di una giornata così intensa ed appagante sei così soddisfatto di quello che sei riuscito a fare, quello che la tua moto, il viaggio, la strada ed i tuoi compagni sono riusciti a regalarti che vai a letto felice ed il giorno dopo ripartiresti con lo stesso entusiasmo con cui sei partito il giorno prima.

Grazie amici scoordinati, il viaggio più bello è quello che ancora dobbiamo fare, insieme.

Rocco detto Flash