LA MIA BASILICATA – by Bombardino

Inizio questo viaggio in solitaria che mi porterà a visitare i luoghi della mia infanzia,consapevole che non sarà facile trattenere la commozione. La prima tappa è Castelpetroso vicino Isernia,dove si erge maestoso il santuario della Madonna dell’Addolorata. 

Guarlandi da Bologna disegnò una struttura  in stile Gothic Revival, inizialmente più grande di quella attuale. Ci sono voluti circa 85 anni per completare l’opera. Isernia non suscita in me una forte emozione nel visitarla, ma una cena a base di prodotti locali mi rinvigorisce l’anima e soprattutto il palato. 
Il secondo giorno entro in Basilicata e mi dirigo verso Rionero in Vulture. Qui ti rendi conto che nei paesi lucani,  le strade e le case definiscono lo scenario architettonico in cui si vive, ma nelle loro strutture, scavate sui fianchi di colline e montagne quasi deserte, non c’è solo pietra, intonaco e sole ma c’è la vita di chi ci abita.

Le strade, le case, gli uscii chiusi da tempo, i vicoli angusti fatti di scale e forti dislivelli sono lo specchio di una storia millenaria di solitudine e fatica. Per strada o nel silenzio delle case avviene l’incontro con la vita degli altri. Stralci di quotidianità raccolti nei giochi solitari dei bambini, sui volti degli anziani, nei pensieri di chi siede in strada ad attendere che il tempo passi, o semplicemente a ricordare. 

Questa è la vita ordinaria, i momenti che si ripetono lenti e uguali nei gesti e nei volti con cui si sopravvive alle solitudini del paese.Nelle strade deserte, camminando senza mèta, faccio incontri surreali, inattesi. Ho notato solitudine ai bordi delle strade, nelle scritte di vernice sopra i muri, in angoli dimessi, negli oggetti abbandonati, nello sguardo di animali erranti, malinconici a spasso per le strade deserte. Qui Il tempo sembra essere un viandante distratto che dimentica sulla via storie e accadimenti. Quando visito i laghi di Monticchio mi accorgo che non è cambiato tanto da trentadue anni fa quando lasciai la Basilicata per trasferirmi a Salerno con la mia famiglia. Il luogo è surreale ma al contempo spettacolare per la natura che lo circonda. 

Il Lago Piccolo ed il Lago Grande di Monticchio, sono due meravigliosi specchi d’acqua situati sul fianco occidentale del Monte Vulture. I due laghi sono distanti circa 200 metri tra loro, sono situati all’interno della Riserva Naturale Regionale del Lago Piccolo di Monticchio e sono attorniati da diversi boschi di pini, abeti, castagni e faggi.
Il giorno dopo mi dirigo verso Pietrapertosa passando per Venosa.La città fu fondata dai romani nell’anno 291 a.C. a controllo della valle dell’Ofanto, e della via Appia. I Romani dopo la vittoria sui Sanniti, dedicarono la città a Venere.
La storia di questa città a partire da questa data è legata alla storia di Roma che la eleva a”Municipium” (città romana), estendendo il diritto di voto e di cittadinanza ai suoi abitanti. Qui nacque e trascorse la sua adolescenza il grande poeta latino Quinto Orazio Flacco. 

Mi fermo alla bellissima cantina di Venosa per assaggiare e comprare l’Aglianico del Vulture ,un vino originario  di queste zone,definito non a caso “Barolo del Sud” per via delle sue eccellenti caratteristiche, per certi versi simili a quelle del rinomato vino piemontese. Arrivo a Pietrapertosa un comune in provincia di Potenza situato in prossimità delle suggestive vette delle Dolomiti Lucane e che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Visitando Pietrapertosa si ha la sensazione che tutto sia regolato in funzione della roccia.Pietrapertosa prende il nome dall’antica Petraperciata, cioè “forata” per la presenza di una rupe forata da parte a parte, ed è il comune più alto della Basilicata, con i suoi 1088 m di altitudine, si sviluppa sulle rocce delle Dolomiti Lucane, ben protetta da eventuali incursioni dalla valle. 

Questo carattere di fortezza naturale e la possibilità di dominare la valle del Basento hanno contribuito a favorire la presenza dell’uomo sin dai tempi antichi. Qui conosco persone che farò fatica a dimenticare come Franco, una vita spesa fra Svizzera e Basilicata lavorando in Tipografie e fabbriche di carillon, o come Antonella persona splendida, che mi accoglie nel b&b con tale entusiasmo che mi emozionavo nel sentirla parlare fiera della sua terra come tutti i Lucani. Dopo i cornetti caldi delle 23:00 di Maria nella piazzetta del paese vado a dormire convinto che ci tornerò assolutamente per visitare affondo questa magnifica realtà.
Il mattino seguente mi avvio verso Senise passando per i Boschi di Laurenzana e costeggiando la diga del Pertusillo che è un lago artificiale situato nel territorio dei comuni di GrumentoNova, Montemurro. 

Il lago è stato costruito a sbarramento del fiume Agri. Senise è il paese dei Peperoni “Cruschi” Igp che, lasciati essiccare al sole, in lunghe collane purpuree, decorano i vicoli del centro antico e impreziosiscono originali ricette. Soli, con la pasta fatta a mano, in particolare gli “strascinati”, o il baccalà, sono motivo d’orgoglio per la cucina lucana, una sorpresa per chi li scopre, una irrinunciabile conferma per chi li conosce già. Visito la chiesa di San Francesco e soprattutto il santuario della Madonna Del Pollino Il Santuario  si trova precisamente a Mezzana una frazione di San Severino Lucano (Pz). 

Sul versante settentrionale del massiccio del Pollino, a 1537 metri di altezza.  E’ possibile raggiungere il luogo di culto tramite una strada carrabile comoda che è subentrata al posto dell’antica mulattiera. Il complesso religioso comprende la chiesa, alcuni vani per le attività e il soggiorno del clero e del personale che si occupa di custodire il luogo di culto. La Casa del Pellegrino, annessa al Santuario, ospita i devoti e coloro che sono interessati a vivere un ritiro spirituale.  la struttura  è realizzata in stile romanico. All’interno ci sono tre navate, con una meravigliosa volta in legno decorata da un pregiato rosone. Una splendida statua in legno raffigura la Madonna che tiene in braccio a sinistra il Bambinello che a sua volta sostiene il globo terrestre. 

Il panorama alpino, gli enormi alberi, i tronchi secolari, la valle ricca di boschi, di sentieri e le piccole vie che conducono al luogo di culto rendono questo posto meravigliosamente attraente e pieno di pace, ideale per vivere un ritiro spirituale a contatto con la natura e con Dio. In lontananza si vede San Severino Lucano e a destra il massiccio roccioso scende a picco in una larga e ampia conca detta ”La Copia”. Di fronte la Serra del Prete, la Serra di Viggianello, il colle dell’Impiso e quello del Grattacielo, in lontananza si scorge il Sirino, il Monte Alpi e il piano del Pollino e la Serra Dolcedorme. Uno spettacolo suggestivo e ricco di emozioni mi abbraccia e mi fa rimanere attonito davanti a tale  vista. 
Ultima tappa Policastro passando per Maratea,dove sono nato e dove dopo tanti anni rincontro mio fratello con annessa famiglia. Due giorni di meritato relax al Lido di famiglia dove mi coccolano con tanta amore e finalmente riesco a conoscere il mio pronipote che ormai ha sette anni ed è pronto a tuffarsi con me nelle splendide acque del Golfo Di Policastro. 

Il ritorno è solo una monotona scappata verso casa tramite A1, ma che mi lascia il tempo per riflettere sull’esperienza vissuta nei posti della mia infanzia. Fatelo una volta nella vita,ne vale la pena…
Buona strada a tutti voi Bikers
Biagio Brognieri (Bombardino)