4° TAPPA TTS – TALAMONE – by Flash
Ed eccoci al resoconto di un’altra bellissima uscita scoordinata che, fra l’altro, è per me una ricorrenza particolare perché proprio con quella di Talamone ho iniziato a frequentare questa banda di matti quasi un anno fa.
Esattamente come allora si conferma all’organizzazione della tappa il duo Multi, Alessio e Maurizio, che anche in questa occasione si affermano come ottimi conduttori del branco.
Questa volta, la scrupolosità del duo ci ha convocato al solito Bar Gabbiano per le 7.45 (si avete capito bene 7.45 di domenica) perché, dicono, hanno organizzato talmente bene la giornata che non ci sono margini di errore, si parte alle 8.00 e chi non c’è si attacca. Ed infatti è proprio così, giusto il tempo di salutare i compagni di ventura che è già il momento di rimettere il casco. Si parte subito dopo il brevissimo briefing per le indicazioni di chi è in testa al gruppo (Alessio) e di chi chiude (Maurizio) e delle staffette chiamate ad indossare i giacchetti arancioni. Ed è anche da questi piccoli particolari che ti accorgi della “professionalità” dell’organizzazione tant’è che in un attimo spuntano i giacchetti catarifrangenti anche per coloro che non ne sono muniti. Allora mi affretto ad indossare il casco, salgo in sella ed accendo la moto pronto a seguire il gruppo. Il tempo è un po’ incerto ma non fa particolarmente freddo e tutti speriamo che strada facendo le cose migliorino.
Una volta in sella inizio a seguire il gruppo che si allunga sulle prime curve della Trevignanese e già al primo incrocio troviamo la staffetta pronta ad indicare il percorso a chi arriva dopo. Ci tengo a precisare che in tutta l’uscita le staffette (kirbis, Yuri 1/2 Litro e Valerio) sono state impeccabili, sempre puntuali alle svolte e mai azzardate nel risalire il cordone fino alla testa; davvero complimenti. Devo dire che è stato anche grazie a loro che oggi ci siamo divertiti tutti, abbiamo tenuto il gruppo unito sia nel tragitto di andata che nel tragitto di ritorno e ci siamo goduti il bel percorso ed il paesaggio con estrema serenità.
La strada fin dai primi chilometri è facile e scorrevole, con pochissimo traffico lungo il tragitto se non nei centri abitati di Monterosi e Ronciglione prima di arrivare a costeggiare il lago di Vico. Da lì fino a Viterbo le strade sono pressoché libere così che la testa allunga un pochino mentre il sole inizia ad essere sempre più coperto e l’arietta fresca si infila in tutti gli spifferi della mia modesta bardatura. Costeggiamo le mura del centro storico di Viterbo e scorriamo verso la provinciale per il Lago di Bolsena. Man mano che ci avviciniamo a Marta dove ci attende la prima sosta l’aria diventa sempre più fredda, il cielo più cupo ed io non vedo l’ora di fermarmi per scaldarmi un pochino, ho le mani intirizzite tanto che a momenti non riesco nemmeno a tirare la leva della frizione. Arrivati nel centro del Paese sul viale principale svoltiamo a destra nella vietta che conduce sul lungo lago e lo scenario che si vede è proprio come quello di certe giornate invernali cupe quando la sola vista delle onde increspate dal vento ti mette tristezza.
Ci fermiamo nel parcheggio semi deserto e con mio sollievo mi accorgo che come me sono tutti sorpresi dal freddo tanto che il locale baretto viene preso d’assalto per scaldarsi con un bel cappuccino o un caffè caldo.
Mentre si consumano le colazioni e le donne sono in fila per il bagno mi affaccio fuori dal bar e vedo il buon Nunzio con un sorriso a 32 denti che torna dalla sponda con un pallone da calcio appena trovato galleggiante sulle acque increspate del lago. Quindi, come è facile immaginare, scatta la “partitella a pallone” con i passanti (pochi) divertiti alla vista di questi energumeni bardati come gladiatori che si dilettano a tirare due calci ad un pallone mezzo sgonfio un po’ per gioco ed un po’ per la scusa di fare movimento per scaldarsi i muscoli.
Finita la sosta si riparte alla volta di Pitigliano con la speranza di trovare un clima migliore. Di lì in poi la strada è molto pulita e quando si inizia a salire per i colli verso Manciano e poi Scansano diventa molto divertente. E’ proprio a Scansano, dopo un bel po’ di chilometri di belle curve, che poi ci fermiamo per l’aperitivo previsto dalla coppia Multi presso l’Enoteca dei Mille e con mia grande sorpresa e gioia, nel momento in cui parcheggiamo le moto sui cavalletti, ci rendiamo conto che lì il clima è di tutt’altro tipo. Il cielo è completamente sgombro ed il sole a picco, è quasi mezzogiorno, scalda l’aria e la rende piacevole.
Capisco quale è la locanda dell’aperitivo nell’esatto momento in cui ½ litro saluta alla sua maniera il gestore del locale che è già pronto sulla botte di legno disposta all’ingresso con in mano il cavatappi ed una serie di bottiglie di vino buono. Stefano (1/2 litro) ci dirà poi durante il pranzo “Ao coso, quello dell’enoteca, m’ha riconosciuto co tutto er casco”… e te credo, co tutto quello che te bevi ogni vorta!!!
Comunque, tornando al racconto, dopo aver bivaccato allegramente, goduto degli ottimi sapori della locanda ma soprattutto del bel torpore ritrovato, ripartiamo tutti più contenti alla volta di Talamone. Da lì la strada non è molta ma sempre bella e scorrevole.
Arrivati a Talamone parcheggiamo tutti al solito spiazzo del molo e ci avviamo verso il bel vedere della parte alta dove ci aspettano le trattorie ed il Bar e dove passiamo le successive ore fra panini, ottimi primi e secondi piatti e soprattutto la simpatia e la disponibilità delle persone del luogo. Di oggi ricorderemo soprattutto la simpatia della riccioluta padrona del solito locale dove ogni volta ci accampiamo in massa ed intratteniamo gli astanti con schiamazzi e burle di ogni tipo. Non serve dire che anche in questo caso il matador della situazione è sempre il solito ½ Litro che però ha trovato man forte nel simpatico Orsi (detto Orso Yoghi) in vena di barzellette dissacranti per l’immensa gioia della sorella Silvia.
Chi frequenta le uscite degli scoordinati sa che non si può non divertirsi in compagnia di questi soggetti.
Mentre consumiamo il laudo pasto ci raggiungono Linda e Cristiana (Nanà) che approfittando della bella occasione per stare in nostra compagnia si sono fatte il tragitto comodamente sedute in auto.
Finito di banchettare, di nuovo, ci rechiamo tutti nella parte del castello dove c’è la vista mozzafiato che affaccia sull’isola del Giglio e sulla stupenda scogliera.
Ci “allepriamo” tutti sul prato a godere dello splendido sole facendo due chiacchiere e riposando ancora per qualche minuto per poi tornare verso il molo e prepararci per la partenza.
Lì il gruppo si separa e pochi temerari decidono di rifare la strada dell’andata anche per il ritorno mentre i più scelgono di fare un rientro soft passando per la statale Aurelia fino a Monte Romano per poi tagliare verso Oriolo Romano e quindi Bracciano ed Anguillara.
La strada del ritorno è molto tranquilla, c’è giusto un pochino di traffico nel tratto iniziale ma poi una volta lasciata l’Aurelia torniamo a fare un po’ di curve.
A Monte Romano i due Multi ci abbandonano per tirare diritti sulla Cassia mentre noi reduci ci avviamo per le curve verso il lago di Bracciano. Non ci vuole molto ad arrivare a Bracciano dove io abbandono il gruppo perché sono praticamente arrivato a casa mentre gli altri continuano sulla Braccianese verso Anguillara.
Arrivo a casa in un attimo e mi rendo conto che sono già le 18.40. Ho il sedere piatto ed indolenzito, gambe e braccia stanche come se avessi zappato tutto il giorno ma sul viso ho un sorriso stampato che dice tutto.
Mi sono divertito tantissimo, è stata una giornata bellissima e riuscitissima. Bella compagnia come sempre, bei posti, belle strade e belle curve tutte percorse sempre con la massima sicurezza. Ottima organizzazione ed ottima assistenza, dall’inizio alla fine. Una delle migliori uscite a cui ho partecipato.
Grazie ancora una volta scoordinati, tutti, nessuno escluso.
Il vostro Rocco, detto Flash
P.S. Alessio e Maurizio, la prossima uscita fate la colletta con le staffette e mi pagate da bere per la sviolinata… 😉 Anche se meritata tutta!!!