PIANA DELLE ORME – by Yoyo

Mauritz decolla da Capodichino con il suo Gruppo per compiere la missione (nota curiosa, quel giorno il Tenente Mauritz non è sul suo aereo, bensì su quello del Tenente E.E.Parson, preso “in prestito”) ma nell’approssimarsi dell’obiettivo nota che la temperatura del motore tende a salire in maniera preoccupante. Dopo un colloquio via radio con il capo squadriglia, Mauritz ottiene l’autorizzazione a tornare indietro, vista l’impossibilità di portare a termine la missione a causa del guasto meccanico al proprio velivolo. Ma già dopo qualche miglio dalla virata, la temperatura continua a salire e diviene sempre più concreto il rischio che il motore dell’aereo prenda fuoco. Mauritz decide così per un ammaraggio di fortuna dopo aver informato il suo superiore circa il punto dove si trova.

L’urto fu terribile ma l’aereo riuscì per qualche centinaio di metri a planare sopra le onde, poco prima che il muso del veivolo cominciasse ad inabissarsi, il Tenente Mauritz si tuffo in acqua dove raggiunse a nuoto le rive di Anzio.

CHE FINE FECE IL PILOTA ?

Di pari passo con le prime cure prestate a “Skipper” (soprannome del Tenente Mauritz), partono subito le ricerche per stabilire a quale reparto appartenesse il velivolo e a definire la sorte del pilota. Dopo poco tempo, grazie ai contatti stabiliti con le autorità statunitensi si perviene alle prime informazioni: il P-40 apparteneva all’ 86th Squadron del 79th Fighter Group con base a Capodichino, presso Napoli. Successivamente viene identificato il pilota e si giunge alla certezza che è sopravvissuto all’incidente, anche se è stato subito dopo fatto prigioniero. Finalmente, qualche tempo dopo e grazie alla collaborazione del Sig. D’Amico, si viene a conoscenza dell’indirizzo negli Stati Uniti di Mr. Michael Mauritz e si provvede a contattarlo.

“Un giorno, tornando a casa” racconta Mauritz “Mia moglie mi mostra una lettera proveniente dall’Italia. E’ inutile dire che il mio stupore è enorme. Non ho parenti in quel Paese, tanto meno conoscenze particolari che giustificassero quella misteriosa missiva. Pensai vi fosse un errore, ma considerando che in tutti gli States esistono solo quattro persone che portano il mio stesso cognome giunsi alla conclusione che non poteva trattarsi semplicemente di un caso di omonimia”.

54 ANNI DOPO, precisamente il 3 settembre 1998, Michael Mauritz giunge in Italia per rivedere dopo tanto tempo l’aereo su cui aveva vissuto la sua incredibile avventura.

Ho volutamente aperto questo Resoconto con una delle TANTE storie di Piana delle Orme, per far rivivere, almeno in parte, le sensazioni di magone che le nostre pance hanno provato nel vedere cotanta storia.

Abbiamo preso freddo al ritorno, abbiamo incontrato la nebbia alla mattina, ma il cuore della giornata ci ha regalato un sole caldissimo che ci ha permesso di visitare un luogo fuori dal tempo, un luogo dove i nostri sensi hanno visto, odorato e toccato il passato.

A molti di noi è piaciuto (per non dire a tutti), fortissime emozioni si mescolavano tra Scoordinato e Scoordinato. Giandark con quella sua indole da eterno bambino preso come non mai dai Giocattoli sino a giungere ai mezzi Bellici della 2° Guerra Mondiale, Zi8tto nostalgico nel vedere le Trattrici, le vettovaglie e le abitazioni dell’epoca, Magilla letteralmente coinvolto da settore Bellico, Geko silenziosamente attento ad ogni minimo particolare, Lauretta e Turan magicamente contagiate da un posto di cui non avevano mai sentito parlare, Delfina impegnata ad immortalare ogni minima opera, Fabiok incantato da cotanta storia, 1/2 litro per una volta Cicerone che ad ogni settore raccontava storie d’altri tempi. Ma anche Ninja64, Fuso, Kevin, David, Luka ed Elisa non si sono affatto risparmiati in giudizi positivi con il loro sguardi attenti ad ogni minimo dettaglio, non per ultima la nostra Monellainsella che ha voluto omaggiare se stessa ed i suoi figli di cotanta importanza storica!

Il pomeriggio ci ha regalato anche un SilvioSv che per impegni lavorativi è stato costretto a raggiungerci 4 ore dopo, ma che anche lui ha potuto apprezzare la magia di quel posto.

Insomma una giornata da conservare nella mente e nel cuore e sicuramente da ripetere nel prossimo calendario del TTS 2013. E anche se le nostre amate curve sono state pochine (ricordo che il tragitto dell’andata prevedeva la sola percorrenza di Via dei Laghi in quel dei Castelli Romani), posso facilmente affermare che oggi lo Scoordinato presente ha assaggiato un pezzo della nostra storia recente, e provato brividi che spero siano ripetuti da altri in futuro.

GRAZIE A TUTTI!

ARTICOLO
a cura di:
Yoyo (Direttore Artistico Mc Scoordinati)

contributo: http://digilander.libero.it