VERGHERETO – by Yoyo – Xandre – PierEvo

Sono di nuovo lusingato perchè mi è stato concesso l’onore, nonchè il privilegio, di scrivere questo Resoconto, stavolta però ho voluto fortemente che la voce dei due organizzatori dell’evento si tramutassero in parole significative, con un’integrazione legittima prodotta da Xandre e PierEvo.

Dopo la non proprio riuscitissima uscita in quel di Campo Imperatore, fermo restando la stima e i ringraziamenti nei confronti dei coordinatori della settimana scorsa, la paura di ripetere gli stessi errori era molta, il timore che qualcosa andasse storto già aleggiava nella mente degli organizzatori settimane prima della gita. Tutto era stato curato e studiato nei minimi particolari, dal Percorso (circa 550 Km di curve), alla Prenotazione delle camere d’Albergo, dalle fotocopie del tragitto distribuite ad ogni singolo partecipante, alle soste rifornimento.

Insomma gli sforzi profusi da Xandre e PierEvo si sono tramutati e concretizzati in un successo senza eguali, un’organizzazione che rasenta la perfezione, e poco importa se il tragitto del ritorno non è stato quello studiato alla vigilia, poco importa se non abbiamo rispettato ogni singola tappa, anche perchè con il tempo che minacciava pioggia da un momento all’altro l’arte di improvvisazione è stata alquanto necessaria. Non per questo abbiamo rinunciato alle curve, anzi come già scritto prima, questa con ogni probabilità è stata forse l’uscita più impegnativa di tutto il calendario TTS 2012.

Quando dividi 2 giorni della tua vita insieme a persone che hanno la tua stessa passione, l’umanità di ognuno di noi ci spinge l’uno verso l’altro, le emozioni e le sensazioni si amplificano e tutto il resto sembra non contare. Personalmente avevo già una buona stima dei partecipanti all’uscita (circa 13 Scoordinati), ma dopo aver vissuto intensamente circa 700km di percorso, dopo aver mangiato, riso e scherzato insieme in più posti, dopo aver visitato luoghi che non dovevamo visitare (es: Castello di Poppi), mi è sembrato quasi doversoso, al ritorno dalla gita, invitare gli amici di questa avventura a casa mia per una pizza.

Nelle righe che seguiranno c’è nel dettaglio quello che abbiamo vissuto, ciò che abbiamo visto, come ci siamo trovati…

INTEGRAZIONE by Xandre e PierEvo

La giornata inizia, come tante altre volte, con l’appuntamento alla piazza del molo ad Anguillara. I primi a presentarsi sono stati, naturalmente gli organizzatori dell’uscita accompagnati dall’ottimo ed insuperabile Sklero. Mano mano, alla spicciolata, arrivano tutti gli altri con l’aggiunta di Jungàno e Cignonero, graditissime sorprese, che nonostante i loro impegni, ci avrebbero accompagnato per un bel tratto per poi tornare indietro.

Non possiamo (Xandre e PierEvo) nascondere che dietro i sorrisi e gli abbracci dei saluti, dentro sentivamo la tensione e la responsabilità per la lunga e impegnativa uscita di due giorni………… regà c’avevamo proprio la strizza ar c……lo. Alla partenza siamo: PierEvo, Xandre, Sklero, SilvioSV con Peki, Claudio, Lupo De Lupis, Yoyo con Smile, Cignonero, Jungàno e Fonseca.

Claudio ci informa che ad Orte ci saremmo incontrati con gli altri due amici, Paolo e Fulvio. Dopo un piccolo briefing e la spunta dei nomi, finalmente si accendono i motori e rombanti e carichi di aspettative imbocchiamo la strada per raggiungere la nostra meta: IL MONTE FUMAIOLO ALLA SORGENTE DEL TEVERE!

Le strade che percorriamo sono gradevoli, chilometri e curve scorrono che è un piacere. Ad Orte Scalo si uniscono a noi gli amici di Claudio: Fulvio e Paolo. La strada continua, il gruppo è abbastanza compatto. Verso l’una però il caldo si fa sentire ed accresce la necessità di una sosta. Una delle due coraggiose ed eroiche Scoordinate, inizia ad accusare la stanchezza, non è da tutti montare in sella dopo una notte di lavoro. Dopo un rapido consulto, si decide di percorrere un piccolo tratto di E45 per arrivare alla meta del pranzo in tempi più rapidi.

Finalmente siamo sul lago e dopo il rifornimento ci si ferma a mangiare a Passignano sul Trasimeno. Però………..azz, manca Sklero. Riusciamo a contattarlo, stava già al ristorante ma…… udite udite, accanna tutto e ci raggiunge per mangiarsi un panino con noi. Questo è il segno che sarà una grande scoordibanda. Si narra che il signor Sklero si sia fatto la mille curve e poi si sia di nuovo diretto verso il lago.

A panza piena e dopo un po’ di riposo, le facce sono più distese, salutiamo Jungàno e Cigno che ci lasciano per tornare e rimontiamo in sella alla volta della meta successiva: Castiglion Fiorentino per il rifornimento previsto. Prossima meta Sansepolcro per imboccare la strada tutta curve e tornanti che ci avrebbe portato alla tanto ambita meta del riposo: l’Albergo Sorgente del Tevere a Balze a 1.200 metri slm. Mentre ci si dirige verso Sansepolcro il gruppo si divide: la testa prende una strada e la coda invece si ferma ad un bivio dove troviamo Lupo de Lupis che ci aspettava per indicare la strada. A causa della segnaletica presente al bivio, sorge il dubbio che il gruppo di testa abbia sbagliato. Dopo un contatto telefonico e scambi di opinioni diverse sulla strada da fare, in ogni caso ci si intende, si capisce che entrambe le strade ci avrebbero portato a Sansepolcro solo che una andava per la E45. Si decide di non percorrerla. In breve tempo il gruppo si ricompatta e dopo un ghiacciolino al baretto dove si era fermato il gruppo di testa, si inforcano le moto e si va.

Piccola nota sul baretto. A detta della proprietaria, la costruzione della E45 ha rovinato l’economia del paese perché da quando l’hanno aperta di là non passa più nessuno….. altro motivo per cui la E45 non ci piace tanto.

L’imprevisto è in agguato però. Intorno a Sansepolcro (località stregata) tra rotatorie, sottopassi e svincoli, eccoci di nuovo divisi. Ma anche qui si riesce in poco tempo a riunire la mandria ma……….. ari….azz! Manca Yoyo con Smile. Era tornato indietro per circa 10 km perchè non vedeva arrivare il gruppo alle sue spalle. Alla fine non c’è voluto molto che Yoyo e Smile ci riprendessero……. semo proprio forti! Ora ci aspetta l’ultimo tratto di strada che, guarda caso ci propone ancora una bella dose di curve, tornanti, un fondo stradale ottimo (a parte l’ultimo tratto) il tutto condito da un panorama eccezionale. Qui il gruppo, come di solito facciamo, si sgrana e i più smanettoni si prendono qualche meritata libertà.

Uno sguardo al cielo ci fa capire che stiamo andando proprio verso dei nuvoloni neri e minacciosi. Per fortuna solo gli ultimissimi chilometri sono bagnati da una leggera pioggia. L’orario di arrivo non si discosta molto da quello previsto, alle 18 circa, siamo finalmente a Balze dove piove in modo un po’ più deciso. Addirittura veniamo a sapere che 10 minuti prima del nostro arrivo, aveva grandinato. Che culo!

L’albergo, in tutto quel cielo nero illuminato da lampi, con la pioggia che si fa insistente, ci sembra un miraggio. Sistemate le moto in un luogo riparato, consci di essere scampati ad una bella inzuppata, eccoci a reclamare le nostre stanze. L’accoglienza è squisita e l’albergo supera le aspettative di tutti. Sistemati in stanze doppie, triple e matrimoniali, ognuno si rifugia per un un meritato rilassamento.

Cena fissata alle 20.30. Le stanze sono mooolto belle ed accoglienti. Un ampio bagno con cabina doccia superlativa. Getti che provengono da varie direzioni, touch screen per la radio da sentire mentre ti docci, lucette colorate e doccia/massaggio per i piedi. Insomma, dopo tanti chilometri non si poteva desiderare di meglio.

Frequentando i corridoi e le sale dell’albergo, ci rendiamo conto che è pieno di f…..emmine. In particolare PierEvo, Sklero e Xandre fanno la conoscenza con Enza “grande” femmina! Peccato che, seppur apprezzando le avances della intrepida donna, un piccolo dettaglio ci ha impedito di portarcela in camera……chissà quale.

Alla spicciolata ci si ritrova nella sala per la cena, dove anche altre persone sono sedute in atteggiamento conviviale. Notiamo che la maggioranza degli ospiti ha una strana appendice legnosa a prolungamento del braccio. Insomma regà, l’età media dei presenti (esclusi noi) era di 70/80 anni ed Enza rientra nella media alta. Aspettando l’ora di cena, Enza si intrattiene con qualcuno di noi appena fuori l’albergo. Fulvio ne dice di tutti i colori, Enza lacrima dal ridere ed anche noi siamo piegati in due.

Ora siamo tutti a tavola, i sorrisi e le espressioni che abbiamo sulle facce denotano che siamo tutti soddisfatti, anche se c’è stato qualche problemino, si è risolto velocemente grazie alla disponibilità di tutti.

Ci portano un vinello che spacca proprio, un sangiovese che invita a fare innumerevoli brindisi. Le portate si susseguono: abbondante antipasto, lasagne verdi (con bis), tagliata di vitella con patate al forno (con bis), un mattoncino di tirami su che lèvate, caffè, grappa, limoncello e il bananino (il tutto lasciato a disposizione sul tavolo). Durante la cena si fa meglio la conoscenza di Fulvio che per la schiettezza con cui tratta certi argomenti ci ricorda assai il nostro Giggi Poggiamorella: i due devono incontrarsi assolutamente per un confronto.

La serata si conclude con qualche chiacchera e parecchie risate fuori l’albergo, una passeggiatina in piazza, dove ci hanno detto ci fosse un po’ di vita (ma ddè chè) ed infine chi prima chi dopo a ninna. Qualcuno ha avuto difficoltà a ritrovare la propria stanza, complice il tasso alcolico nel sangue ma soprattutto perché quei burloni di SilvioSV e Peki salendo hanno scambiato i numeri delle stanze……SilvioSV, che ci dicono notoriamente non beve, pare abbia apprezzato il vinello portato a cena ma non solo lui.



La mattina ci si sveglia con la pioggia che cade abbastanza fitta. Qualche faccia (soprattutto quelle di noi organizzatori) è preoccupata, la partenza prevista sarebbe alle 9.30 ma il maltempo ci induce ad una riflessione. Un’abbondantissima colazione comunque ci mette lo stesso il buon umore. Ci ritroviamo tutti per un piccolo briefing e decidiamo di aspettare che spiova ma soprattutto optiamo per un cambio di percorso per non andare in bocca al maltempo. Verso le 10.45 la pioggia ci da una tregua, saltiamo in moto e raggiungiamo la meta del nostro viaggio, la sorgente del Tevere. Per arrivarci sono solo 3 chilometri e mezzo che percorriamo a bassa andatura salendo ancora per la montagna. L’atmosfera che ci avvolge in questo breve tratto di strada è da favola ma nel vero senso della parola: passiamo attraverso un bosco con la nebbia che sfuma i contorni di alberi, case e rocce. Un timido raggio di sole che penetra da il tocco finale a questo quadro tra il fantasy e lo spettrale. Alla sorgente vera e propria ci porta un cammino di poche centinaia di metri da fare a piedi. La sorgente del Tevere è finalmente nostra. In questa atmosfera magica ci facciamo qualche foto e qualcuno si disseta alla sorgente….. voi mette bere l’acqua del Tevere?

Il meteo purtroppo ci costringe a rimetterci in sella alle nostre moto bagnate e partiamo alla volta di Verghereto. Da ora in poi, a parte il tratto di strada per arrivare a Verghereto un po’ trafficato, siamo di nuovo a cimentarci con fantastiche curve e fantastici paesaggi. Lungo questo tratto ci sono pochi bivi e chi vuole ha la libertà di dare sfogo alla propria abilità di motociclista, c’è sempre qualcuno che in caso di svolta aspetta gli altri. In questo modo e tutti insieme arriviamo a Badia Prataglia, un bel paesetto nel mezzo della montagna, dove facciamo una breve sosta per un caffè. Il nuovo itinerario per il ritorno non ci fa rimpiangere quello che avevamo studiato. Ci fermiamo per il pranzo a Poppi, tipico borgo medievale toscano: un incanto. Andiamo a mangiare proprio sotto il castello dei Conti Guidi (il nome non poteva essere più azzeccato… Guidi…. la moto no?). Ancora una volta Sklero ci stupisce, invece del ristorante, preferisce un panino insieme a tutti. Fonseca parte prima e dopo mangiato ci lascia. Il resto degli scoordinati si fa fotografare ai piedi del busto del padre della lingua italiana, bardato, per l’occasione, con la bella maglia del nostro motoclub.

Ci sono ancora bei chilometri da fare. Benzina e via, si riparte. Bibbiena, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Fabro, Ficulle….la strada disegna, in questi tratti, delle curve morbide ed ampie a ricalcare le dolci colline toscane. E’ una goduria. A Orvieto Scalo ci salutiamo con gli amici Claudio, Fulvio e Paolo che seguono un’altra strada per il ritorno. Gli Scoordirimasti proseguono. Ad una improbabile sosta sul bel prato di un incrocio, presso non ricordo quale paese, ci ritroviamo con Sklero che da un pezzetto non vedevamo più. Ci deve essere una forza occulta che alla fine lo fa sempre tornare a riunirsi al gruppo. Qui Yoyo lancia la proposta: stasera pizza a casa mia! Aderiamo tutti con mooolto piacere. L’uscita si conclude a casa di Yoyo dove mangiamo una pizza superlativa preparata dalla mamma alla quale facciamo i complimenti e mandiamo un maxi grazie. Solo a questo punto, in tutta sincerità, ci siamo (PierEvo e Xandre) rilassati. Le facce, gli sguardi e qualche piccolo commento ci confermano che l’uscita è stata apprezzata e goduta da tutti.

Grazie agli Scoordinati/e che hanno aderito questa impegnativa uscita, un grazie a Claudio che con la sua conoscenza delle strade ci ha supportato, grazie per il bellissimo weekend. Noi ci siamo divertiti e la sera, stanchi, siamo andati a dormire sereni perché alla fine ci sembra abbia funzionato tutto.

CONCLUSIONI a cura di Yoyo

Rinnovo ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, i miei personalissimi complimenti ai due organizzatori dell’uscita, se a questo aggiungiamo il fatto che questa è stata al loro prima esperienza a capo di un gruppo, i complimenti sono doppi. 

Vorrei solo aggiungere un mio personale commento rivolto al sempre stimato amico Sklero, che più volte ha lamentato un’andatura della coda forse troppo lenta.
Quando sei in due in motocicletta ricordati che devi pensare per due persone.

Probabilmente arriverà il giorno in cui non sarò più uno Scoordinato, in cui non parteciperò od organizzerò eventi, e la cosa solo a pensarci già mi fa star male, perchè qui sei come in una grande famiglia, in una grande famiglia di motociclisti. Sperando che quel giorno sia il più lontano possibile per adesso mi godo il mio Motoclub, i miei amici, le nostre imprese, i nostri scazzi, le nostre gioie con tutto me stesso.

Ancora una volta Scoordinati!


ARTICOLO
a cura di:
Yoyo (Direttore Artistico Mc Scoordinati)

INTEGRAZIONE
a cura di:
Xandre & PierEvo